di Fabio Quaretti
Leggendo la stampa locale, la discussione in città sul decreto legislativo 169, che punta a riformare la portualità italiana, pare ridursi alla polemica tra i sostenitori ed i detrattori del presidente uscente, Lorenzo Forcieri. L’unico aspetto che sembra emergere è il confronto tra le posizioni di quelli che apprezzano il lavoro svolto dall’AP in questi anni e sostengono la proroga del mandato all’attuale presidente, contro coloro che auspicano la sua sostituzione a causa di un giudizio negativo sul suo operato.
Una contrapposizione che contribuisce a creare confusione, favorendo prese di posizione basate più sulle questioni locali e sui posizionamenti tattici in relazione alle imminenti elezioni amministrative. Molti, infatti, sostengono che il Presidente Forcieri potrebbe candidarsi a Sindaco della Spezia in caso di una mancata riconferma alla presidenza dell’Autorità Portuale; riconferma che sarebbe possibile, nonostante il limite di due mandati, proprio dalla costituzione dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale (La Spezia-Marina di Carrara).
Una situazione che genera fibrillazioni negli ambienti politici cittadini e che ha favorito una lettura prettamente localistica della lettera che il Presidente della Regione Toti ha inviato al Ministro Del Rio per chiedere la famosa proroga. Anche l’opinione pubblica si è polarizzata, tra favorevoli alla proroga e contrari, salvo non aver ben chiaro che l’argomento non è la valutazione sull’operato del presidente, ma il futuro dello scalo spezzino.
E’ utile ricordare che la domanda di proroga scritta da Toti non è una richiesta di proroga del mandato del Presidente dell’ AP, bensì di un atto formale, previsto dalla legge di riforma, attraverso il quale il Presidente della Regione ha facoltà di chiedere al ministro di ritardare, per un massimo di tre anni, l’accorpamento delle Autorità Portuali (art. 22 d.lgs 169/16). Un atto formale che, se recepito dal ministro, ha come effetto il mantenimento dell’autonomia delle singole Autorità Portuali per un periodo di tempo determinato, al termine del quale si verifica comunque l’accorpamento.
Una delle conseguenze sarebbe quella di rinunciare, fino alla costituzione dell’Autorità di Sistema, alla partecipazione ai lavori della costituenda Conferenza Nazionale di coordinamento delle Autorità di Sistema (art.11 ter d.lgs169/16), il cui compito principale sarà quello di “coordinare e armonizzare”, a livello nazionale, “le scelte strategiche che attengono i grandi investimenti strutturali…”. Più brutalmente: se chiedi la proroga all’accorpamento rinunci ad esercitare un ruolo sulle scelte strategiche nazionali, come ad esempio potrebbe diventare la “Pontremolese”, opera fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio.
Il nostro giudizio è di netta contrarietà a questa richiesta, poiché rischia https://www.acheterviagrafr24.com/achat-viagra-en-ligne-quebec/ di causare un handicap rispetto ai porti che, invece, seguendo l’iter della riforma, avranno più voce in capitolo nelle decisioni che riguardano la portualità nazionale e potrebbero tendere ad escludere gli altri ambiti territoriali. Sarebbe stato più utile se il dibattito intorno al D.lgs 169/16 si fosse sviluppato nel senso di un confronto sia sulle molte novità introdotte, ma soprattutto su come questa riforma si inserisce nella visione che l’Europa ha dei porti e come in futuro si potrà governare il rapporto tra gli scali ed i territori che li ospitano. Non va dimenticato che in massima parte il d.lgs 169 si muove nel solco delle indicazioni fornite dall’Unione Europea per lo sviluppo della portualità e della logistica in tutto il continente.
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